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Il poeta è cosmico | Francesco Nigri

Il poeta è cosmico

Il poeta è cosmico | Francesco Nigri

Il poeta è cosmico e scrive di sé, della sua anima, del suo cuore.

Scrive della strada e per la strada che percorre. Scrive per mettere un paletto alla sua crescita interiore o alla sua difficoltà di crescere. Scrive per scattare un’istantanea di ciò che è e che di lì a poco sarà stato. Scrive per dipingere un quadro, abbozzare un disegno, strappare uno scarabocchio di ciò che visivamente si può rendere musica solo con le parole del cuore.

Gli serve per quando risosta, per quando torna a ripensare alla direzione del suo cammino, per quando vive la gioia e ricorda il dolore e per quando vive il dolore e ricorda la gioia.

In questo scrivere di sé il poeta scrive per l’altro. Scrive per chi ama, scrive per chi non ama. Scrive perché l’altro possa con lui crescere e assaporare nelle proprie soste ciò che anche il poeta ha vissuto.

Il poeta condivide perché l’altro possa cogliere ciò che lui ha colto. E quando l’altro, che per il poeta è un altro sé, offre riscontro, il poeta si espande ed espande sempre più la propria scrittura. Si espande di cuore nel cuore, si espande lessicalmente facendo musica, si espande geograficamente, si espande nelle pieghe della storia.

Il riscontro per il poeta è occasione di ulteriore crescita interiore. Per questo il poeta non vuole emergere. Non cerca adulazione. E’ riservato. E non è un esteta, non rincorre l’aulico vuoto e vano. Non cerca i complimenti inutili o la pubblicità a tutti i costi. Sa che di poesia non si vive nella vita reale ma sa che nulla nella vita reale vale più d’un mondo fatto poesia.

Il poeta ha necessità interiore di espandersi in osmosi con l’altro. Il poeta è cosmico.

Togliere al poeta la possibilità di confronto con l’altro è uccidere un’anima che vuole essere cuore.

francesco nigri

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