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Quest’amarti

Quest’amarti

celebrando Dante e Beatrice

tra ieri ed oggi

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Quest'amarti "celebrando Dante e Beatrice" | Poesia di Francesco Nigri Poeta e Scrittore Autore de IL SEGRETO DI EBE in Libreria e negli Store Online

Non t’incontrai bambino nei tuoi prati

se non nel sogno quindicenne acceso

né ai tuoi viali in sguardo che saluta

amor che in palpito sussurra il fiato

ma sempre mi rosi di tal miraggio

che m’ove cose e disvia ’ntelletto

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E quando c’incontrammo amore mio non vi fu catena

che resse anelli arrugginiti al nulla

e gli sciabordii delle carene stanziali d’inverno 

fluirono d’albe ai moli dei gabbiani

affamati di sogni che si spiaggiano carnosi

e regalano orizzonti che si renano d’inverso

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T’incontrai dell’umido che saliva il cuore

e ai tuoi occhi versai il mare denso delle grotte

quello che profuma di salsedine le gocce

e vive del salmastro che frutta d’intimo le acque

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Ti vissi di tutti i ristagni che serbano i gusci di precario

e di tutte le perle che ne partoriscono in segreto

e quando fu tempo alle reti del pescato

potei dire d’averti amata e amarti

del ti sto amando al sempre che orgasma tra le rughe

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‘Sì svenni a quel cospetto dell’amore

ch’è porta dell’angelica bellezza

sino al Dio che smuove e pur affiata

l’unverso che non gira d’una ruota

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Né i sudori né le lacrime ai gradini

valsero gli inciampi del salirti d’anima

ogni scala fu turbinìo d’averti al meglio

più di quando ti presi tra le lenzuola sfatte 

del forse che non conosce il suo domani

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Il Dio di quest’amarti sipido

bell’amare che nutre i tempi al vero

più d’ogni verso che si declama a sé

e d’invissuto non Lo riconosce

vena gli attimi d’immanenza di quel così ti bacio e ancora

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2023

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